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Un programma di vita fonte di ristoro.

Buongiorno amici. Oggi chiamati a vivere l’esperienza della mitezza.In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» La via del ristoro che Gesù ci consegna oggi consiste nell’imparare da lui che è mite e umile di cuore. Si tratta di imparare la sua mitezza ed umiltà, il suo modo di essere e di stare al mondo che lui stesso giudica mite. E’ un modo di fare non dettato da debolezza di carattere nè da timidezza o incapacità di affermarsi o sensi di colpa: Gesù rimane mite ed umile anche quando rovescia i tavoli dei cambiavalute nel cortile del tempio, e non c’è una volta in tutti i vangeli in cui Gesù si senta in colpa per qualcosa. La scelta di essere mite deriva direttamente dal suo essere figlio e servitore, della sua libertà dalle paure, dalla sua incredibile fiducia in se stesso, nell’umanità e nell’opera dello Spirito che sarà dopo di Lui: un programma di vita che è fonte di ristoro, anche per noi. (Mt 11, 28-30)