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Un re un pó speciale.

Buongiorno amici. Oggi chiamati a non essere sudditi, ma figli di un Padre re. Non è una cosa normale che un re chieda dei pareri o delle spiegazioni illuminanti anche al più misero dei suoi sudditi. E nemmeno è una cosa normale che il più piccolo di questi sottomessi si fidi di un re del genere. Chi comanda quasi sempre è padrone, nell’intimo: tutti dobbiamo essere ai suoi piedi, tutti siamo sua proprietà. Con Gesù, che è un re un po’ speciale, le cose si ribaltano. Tutto ciò che noi credevamo impossibile diventa di fatto la normalità, e un re che si dona alla sua gente è sotto i nostri occhi. Gesù è questo re, un re di giustizia e di pace, un re che salva e non condanna, un re che ama e non combatte, un re che non guarda alla ricchezza o ai beni posseduti ma alla purezza delle nostre intenzioni. Un re che si rivolge a tutti i poveri, per nascita, per condizione di vita o per scelta, a coloro cioè che non desiderano vivere alla maniera di chi antepone i beni materiali all’amore del Signore. Crediamo noi tutti a questo re, siano disposti a fare ciò che ci domanda, desideriamo vivere come lui ci propone? La risposta a queste domande sta tutta all’interno della nostra scelta di fede.  (Mt 21, 28-32)