Buongiorno amici e buona solennità di San Giuseppe, padre putativo di Gesù. La solenne festività di San Giuseppe, oggi, interrompe la nostra riflessione quaresimale. Auguri a tutti i papà! Auguri a tutti coloro i quali portano il suo nome. Possano imparare da questo silenzioso testimone a vivere la presenza di Dio nella loro quotidianità. Oggi la liturgia ci propone un gigante di ineguagliata e insuperabile fede: Giuseppe, padre di Gesù. “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo….” Sostiamo sulla figura di Giuseppe, uomo giusto che entra nel disegno di Dio, ponendosi nella linea di Abramo che, contro ogni evidenza, ha creduto alla promessa di un figlio; sulla scia della profezia di Natan che assicura a Davide una discendenza sul trono d’Israele. Come i padri nella fede, Giuseppe, umile falegname discendente di Davide, è chiamato a collaborare con Dio nel suo farsi carne per la nostra salvezza. Si trova a vivere in una situazione dolorosa e imbarazzante: l’obbedienza alla legge del Signore lo induce a tirarsi fuori da una storia che lo turba. La rettitudine della sua coscienza è messa alla prova, ma Dio gli rivela come il figlio che la sua sposa aspetta viene dallo Spirito Santo. Ed egli, aderendo nella fede alla chiamata, dà nome e protezione paterna al bambino. Giuseppe uomo semplice e di poche parole (nei vangeli non parla mai!), Giuseppe ha voluto piegare la sua vita ai progetti di Dio. Senza recriminare, senza lamentarsi, senza fuggire, Giuseppe ha fatto della realtà il suo metro di giudizio. Voleva una moglie, si è trovato una santa; voleva dei figli, si è trovato fra i piedi il figlio di Dio; voleva una vita semplice, senza scossoni e si è trovato in casa la presenza stessa dell’Altissimo… Quanta fede ci vuole nel prendere fra le proprie braccia muscolose il proprio bambino che impara a camminare e credere che si tiene fra le braccia la presenza stessa di Dio! Quanta nell’insegnargli le preghiere del pio israelita prima di coricarsi! Quanta nel muovere un rimprovero all’adolescente Gesù! Giuseppe ci mostra che è possibile santificarsi senza fare cose grandi, senza grandi scoperte o miracoli eclatanti, ma prendendo a bottega Dio e insegnandogli a seguire la vena del legno con la pialla. Che Giuseppe insegni a tutti noi a vivere la vita che abbiamo come opportunità di scrutare l’altrove. (Mt 1,16.18-21.24 a) Buona giornata e buona festa a tutti.
