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Una notte di luna piena

Buongiorno amici. Oggi chiamati a vivere l’incontro con il Risorto. Una corsa in una notte di luna piena. Undici chilometri percorsi d’un fiato. La gioia dell’evento sconvolgente ed esaltante scalda il cuore di due discepoli fino a qualche momento prima depressi e spenti. Non li paralizza più la paura. Volano. Avvertono la gioia, prima ancora che la responsabilità, di passare la notizia. Lui stesso li ha raggiunti lungo la strada, e li riporta ora al cuore della storia. Quella attuale è una stagione di appannamento e di languore. E’ calato il vento e la barca della Chiesa non riesce a far gonfiare le vele. Banchi di nebbia sempre più fastidiosi impediscono di vedere lontano e di pianificare l’opera missionaria. C’è necessità di incontrare nuovamente il Risorto e di essere elettrizzati dalla sua energia e potenza. Occorre porsi in ascolto di chi parla del Risorto, cercare le tracce della sua presenza nel cuore di quanti affermano di averne fatto esperienza. Il Signore è venuto a portare pace interiore grazie ad una profonda riconciliazione con se stessi e con gli altri. Continua a ripetere: “Sono proprio io!” E’ un Risorto determinato a ribadire la consistenza e la tangibilità della sua Risurrezione: “Guardate! Toccate! Avete qui qualcosa da mangiare? Sono proprio io”. Non esiste radicale diversità tra il Gesù storico e il Gesù della fede, tra il figlio di Maria, morto sulla croce e il Signore, annunciato dai profeti. Entrato nella gloria, Gesù è altro ed è lo stesso. Il passaggio dalla precarietà della vita terrena alla libertà dei figli di Dio, dalle tenebre alla gloria, avviene nello stesso Figlio dell’uomo. La comunità cristiana vive alla costante presenza di un Signore crocifisso e risorto. (Lc 24,35-48)