Buongiorno amici. Oggi chiamati ad essere buoni amministratori.
“Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.”
La scaltrezza normalmente non gode di buona fama; viene spesso associata al danno arrecato agli altri. In realtà, la scaltrezza di cui parla Gesù, è finalizzata solo al bene degli altri e, per questo, rappresenta anche un bene per se stessi. Non si tratta di cavarsela anche nelle situazioni più difficili, con un calcolo egoistico; questo lo fanno appunto i figli di questo mondo, che sono amministratori disonesti di beni di cui si considerano padroni. Ma la scaltrezza che devono vivere i figli della luce, nella quale non possono farsi superare da chi pensa solo a se stesso, sta proprio nel non contare sulla ricchezza che, prima o poi, verrà a mancare, ma su quella ricchezza che è una vita vissuta per condividere e donare, specie con quanti sono poveri. Di questa scaltrezza nessuno ha paura. A parte, forse, chi è chiamato a viverla, osando di più. (Lc 16,1-8)