Buongiorno amici. Oggi chiamati a riconoscere il vero pensiero del Signore. Nella sua predicazione, Gesù è accompagnato e seguito fedelmente dagli apostoli e da alcune donne, che si prendono cura di lui. Il Vangelo ne ricorda i nomi. Queste donne, a differenza degli apostoli, non lo abbandonano mai. Quando Gesù è catturato e condannato a morte, esse sono presenti, non si lasciano prendere dalla paura e dallo scoramento. Sono queste donne, e Maria di Magdala in testa a tutte ad essere presenti sotto la croce e ad annunciare la risurrezione del Signore. Gesù esalta la femminilità, non fa distinzione tra uomo e donna, anche se ne diversifica i compiti. La tenerezza che prova per le donne descritte nei Vangeli, non è superiore né inferiore alla tenerezza che egli dimostra ad altri: uomo e donna sono immagine e somiglianza di Dio. Per questo l’attenzione di Gesù si rivolge ugualmente all’uno o all’altro sesso.
Interroghiamoci su quale sia il ruolo oggi riconosciuto dalle nostre comunità alle donne. Chiediamoci – noi uomini – se a loro riconosciamo pari dignità e se teniamo conto anche del loro punto di vista specifico e tante volte così diverso dal nostro. Domandiamoci inoltre se le nostre comunità siano posti sicuri per loro, luoghi di dialogo e di aiuto, soprattutto nel caso in cui si verifichino situazioni di violenza. Se la chiesa è madre e maestra (donna!), non è il momento di imparare ad ascoltare di più ciò che le donne hanno da dirci? (Lc 8,1-3)
