Buongiorno amici. Oggi chiamati a vivere l’esperienza dell’impossibile. “Per me la fede è vivere l’impossibile. Oggi, nel segno dell’impossibile che diventa possibile, siamo invitati a guardare alla fede di “alcuni uomini” che, pur di presentare a Gesù il loro amico paralizzato, lo calano dal tetto. Di certo, si aspettavano la guarigione di quell’uomo, non una richiesta esce da loro, ma i loro sguardi e i loro cuori erano tutti proiettati su Gesù, il quale stravolge i ragionamenti “dei farisei e maestri della Legge venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme” e che, alle sue parole  iniziali di perdono rivolte all’uomo paralizzato, si mettono a discutere: “Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?”. Ma ammettere che Gesù è Dio per loro è impossibile. E Gesù che fa? Guarisce, quasi per operare nei loro confronti un dispetto, ma di certo molto di più per compassione verso quell’uomo. Come Maria, esclamiamo il suo magnificat: “Oggi abbiamo visto cose prodigiose”. Poche parole, ma una gioia intensa. (Lc 5,17-26)