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Volgiamo lo sguardo al cuore trafitto di Cristo

Buongiorno amici e buona giornata nella Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Oggi chiamati ad esserr un’unica Chiesa nata dal quel cuore trafitto per la nostra salvezza. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». Il comando dell’amore per i nemici comporta anzitutto di non odiare, perché l’odio tende inevitabilmente alla distruzione di altri e di se stessi, e suscita via via altro odio, fino all’infinito. Gesù Cristo ha detto che dobbiamo amare il nostro prossimo come noi stessi, non più di noi stessi. Se non amiamo noi stessi non possiamo amare neppure altre persone, perciò dobbiamo credere in Gesù Cristo ed usare la ragione per discernere tra le “mozioni” suscitate da amore e quelle da odio, onde scegliere le prime e non le altre. Credere nell’amore di Dio per noi è condizione basilare per giungere ad amare il nostro prossimo come noi stessi: poiché un uomo come noi ha incarnato il principio dell’amore, possiamo imparare ad amarci e vivere. (Gv 19,31-37)